martedì, marzo 28, 2006

bene/male

Prendere le difese di un suonatore extracomunitario sul tram, colpevole solo di aver spostato il suo strumento e di aver sfiorato una signora, fa stare bene (chissà se può essere considerata una cosa di sinistra?)... Quello che fa stare male sono i pregiudizi e l'ignoranza della gente...

sabato, marzo 25, 2006

finalmente

Che spettacolo! oggi scipoero dei giornalisti. Niente telegiornali. E niente prodiberlusconifassinofinirutellicasini che rompono le palle con i commenti sul fatto politico del giorno... Spero solo che quel giorno arrivi presto...

NOVITA'

Beh! Diciamo pure che è uno di quei periodi belli da vivere. Di svolte "storiche" ne ho già vissuta qualcuna nella mia giovane vita, ma questa forse potrebbe risultare decisiva... innanzitutto venerdì (ore 15.30) andrò in quel dell'aula magna dell'università a discutere la mia tesi; non mi sembra ancora vero... la mia travagliata carriera universitaria volge al termine e finalmente potrò vantarmi di essere "dottore in lettere" de hi hi... (soprattutto sono felice di poter lasciare ai miei una bella soddisfazione...) La tesi arriva, ma non ho aspettato per cercare di entrare nel bel mondo della "precarietà"... Questa settimana sono diventato lo stagista della malatempora... che dire; non mi poteva capitare di meglio... contocultura, movimento... sono i concetti che stanno alla base della casa editrice... Angelo è una persona squisita ("io non vendo libri, io pubblico idee") e c'è bisogno di più uomini e donne come lui in questa nazione... Economicamente non navigherò mai nell'oro - e questo è assodato - ma affianco a lui e agli altri del collettivo (penso a Maya, Stefano, Sparagna e quelli che ancora non conosco) riuscirò a proseguire fantasticamente la mia opera di conoscenza...
G.

martedì, marzo 14, 2006

IL DUELLO

Non avrei mai pensato di ritrovarmi a vedere una partita dell'inter con l'unico intento quello di sfuggire alla tempesta mediatica del duello tra Br e Pr... ormai hanno stufato... sono due mesi che siamo in balia della loro campagna elettorale... e sento parlare ancora di "indecisi". Mi stupisco del fatto che ci sia gente che non ha ancora deciso per chi votare...

lunedì, marzo 13, 2006

IN LINEA CON L'ASSASSINO

Quattro milioni di newyorkesi continuano ad usare le cabine telefoniche pubbliche per comunicare. Stuart (un ottimo Collin Farrel), pubblicitario senza scrupoli, è uno di loro: ogni giorno si ferma nella stessa cabina per telefonare alla sua amante, ma l’azione che compie quotidianamente si trasforma presto in un incubo. Il telefono della cabina squilla… lui alza la cornetta… all’altro capo del filo risponde un serial killer che sembra volersi sostituire a Dio per purificare lo spirito di chi, come il protagonista, agevola i propri interessi calpestando i sentimenti di chi ha al fianco. Cosa fare se si rimane ingabbiati in una cabina telefonica con un fucile laser puntato sulla testa? Inizia così il frenetico thriller di Joel Schumacher (Un giorno di ordinaria follia, Il fantasma dell’opera): a dirla tutta un thriller un po’ anomalo che rischierebbe di cadere nella noia da subito se non fosse per il talento del regista che riesce a colmare sapientemente le lacune di una sceneggiatura piuttosto risicata. Lo scenario è sempre lo stesso: la cabina al centro della piazza, ma Schumacer riesce a salvare lo spettatore da sensazioni claustrofobiche cambiando velocemente e ripetutamente la visuale delle riprese, da dentro la cabina fino all’interno del mirino con cui il cecchino punta la vittima e i passanti. L’intenzione di girare un film attorno ad una cabina telefonica si trasforma presto in un esperimento ben riuscito dove i colpi di scena arrivano nei momenti giusti, quelli in cui lo spettatore comincia a realizzare che la vicenda è quantomeno surreale, e vanno di pari passo con l’apparire sulla scena degli altri protagonisti; un omicidio, la diretta dei network, l’arrivo della polizia, quello della moglie (Rhada Mitchell) e poi dell’amante (Katie Holmes) di Stuart servono come oro per dare nuova linfa alla trama. Lo scontro dialettico tra vittima e carnefice si arricchisce in questo modo di nuovi elementi e per il protagonista cominciano ad aprirsi spiragli di salvezza: basterà svelare i suoi segreti in diretta nazionale per salvare la propria vita? In linea con l’assassino (traduzione non azzeccatissima di Phone Booth) entra di diritto nel filone di una filmografia che, sempre di più, sfrutta il telefono come nuovo oggetto della paura (basti pensare alla sequenza iniziale del primo Scream o a The Ring); girato in soli 11 giorni e sequenzialmente (ovvero ripreso nell’ordine in cui lo vediamo), il film doveva uscire nell’ottobre del 2002, ma è arrivato nelle sale solo ad Aprile dopo che si erano spente le luci sul caso del cecchino che ha terrorizzato gli Stati Uniti uccidendo undici persone tra l’Alabama e Washington. Volendo trovare un messaggio sociale nella pellicola non si può non tener conto del fatto che Scumacher sembra voler muovere una forte critica verso una società sempre più influenzata dai media, dove ciò che conta è solo l’immagine. È per questo, probabilmente, che durante tutto il film si nota un grande slogan pubblicitario sulla vetrina di un palazzo dietro la cabina: Who do you think you are?
Regia Joel Schumacher Cast Colin Farrell, Forrest Whitaker, Katie Holmes, Rhada Mitchell Genere Thriller Paese Usa Durata 81’ Uscita giugno 2003

martedì, marzo 07, 2006

...

ma poi scrivere di cosa?! Magari di un paesaggio che aspetta solo di essere ritratto dalla finestra. Cosa non darei per averci solo un millesimo delle capacità di Dahlì...