martedì, gennaio 26, 2010

di...

Di un paio di mesi fa.
Di corde che si consumano e di canzoni sconosciute.
Di Costituzione, costituzioni e prostituzione.
Di centri sociali che si auto organizzano e di diritti, valori e senso etico che non esistono più.
Di repressione e vino venduto a prezzi onesti.
Di Z. che se ne va lontano non prima di aver battezzato il mio bagno.
Di C., compagno e amico di bevute, ma poco aperto di vedute.
Di case accoglienti e letti freddi.
Di messaggi e presenze/assenze che creano scompiglio, noie e paranoie.
Di un Fa che continua a uscire come gli pare.
Di agenti esterni e strade sterrate.
Di fascisti e contratti improvvisati alla luce dell’ombra.
Di dialetto e altre cose.
Di scrivere pure se la gente attorno sta facendo tutt’altro.
Di Dente, dei Diaframma e di Ballata per la mia piccola iena.
Di un amico che risponde al telefono e di un altro che no.
Di me, che poi chissà.

martedì, gennaio 12, 2010

washing

Era da un po’ che non lavavo i denti. Che non mi svegliavo scorgendo il sole prima di arrivare allo specchio. Quello stesso specchio che evitavo da un po’ per paura di scoprire che la barba era troppo lunga o, peggio, che il mio occhio sinistro era di un altro colore. Era da un po’ che non mi lavavo i denti e ora che l’ho fatto la bocca è meno arsa, anche se l’alcol delle notti precedenti continua a irritare il palato e le labbra toccate e denudate si sentono ancora, con il loro sapore dolciastro e diffuso. Era da un po’ che non lavavo i denti e le nuvole coprono ancora questo lembo di terra mentre il palco è stato abbandonato dai musicisti e un improbabile dj seleziona pezzi che sradicano le piante da terra. Era da un po’ che non lavavo i denti, mentre i bar continuavano a riempirsi di avventori improvvisati e la gente scendeva per strada urlando a quelli che erano rimasti dentro che era arrivata l’ora della rivoluzione. Era da un po’ che non lavavo i denti e ora che l’ho fatto mi hanno detto che da queste parti c’è un angelo che si aggira indisturbato divertendosi a creare scompiglio ma nessuno lo può vedere, e l’unica persona che può farlo sta molto attento a non rivelarlo perché ancora non sembra il momento adatto per dirlo a nessuno. Qualcuno intanto spaccia sogni agli angoli delle strade e li vende a prezzi spropositati. Ma niente lamentele dolcezze… it’s only business.

In ascolto: Pop - Afterhours