Per la sezione libri torno a “pubblicizzare” di nuovo un titolo della E/O, che ormai mi ha convinto ed è diventata la mia casa editrice preferita. Il libro (della collana “assolo”, la stessa di Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio) è Centro permanenza temporanea vista stadio di Daniele Scaglione, ex presidente di Amnesty International Italia e attualmente direttore della comunicazione di Action Aid. Una storia narrata semplicemente, senza troppi fronzoli, che racconta da vicino la storia di una madre e di una figlia rinchiuse in un cpt di Torino, una delle tante strutture lager volute dai nostri governanti per combattere l’arrivo degli immigrati nel nostro paese. Una struttura lager che non impedirà comunque alla giovane Sharmin di appassionarsi alla nostra cultura calcistica da vicino, in una lotta per la libertà che passa anche attraverso una fuga per andare a vedere allo stadio il proprio idolo Francesco Totti. Toccando un tema estremamente attuale in questi giorni di ulteriori restrizioni verso gli immigrati, Centro permanenza temporanea vista stadio è una storia di donne e di amori: per il calcio, per i desideri irrealizzabili, per la famiglia e per la dignità.
Rimanendo più o meno vicini all’ambito calcistico la seconda segnalazione riguarda il docu-film-intervista su Maradona realizzato da quel geniaccio di Emir Kusturica; un film che non celebra, come sarebbe stato troppo facile, quello che è stato il calciatore più forte del mondo, ma che cerca di scavare e di analizzare una personalità e un personaggio che nasconde dentro tanti quesiti quanti sono i gol che ha segnato nella sua carriera. Maradona non è stato infatti solo un calciatore ma un vero e proprio idolo acclamato ancora oggi dal popolo napoletano come da quello argentino. Un uomo che ha fatto impazzire i difensori di mezzo mondo ma che si è ritrovato anche a dover combattere una sfida ben più difficile con la dipendenza dalla cocaina; un abilissimo affabulatore del pallone di cuoio ma anche uno che non le ha mai mandate a dire, contro i poteri forti del sistema calcio prima e contro l’imperialismo di Bush poi. Kusturica, dall’altro lato della camera, ma spesso coprotagonista lui stesso nel film, è riuscito a scendere a compromessi e ad addomesticare il Maradona uomo, portandolo e facendosi portare all’interno di un viaggio affascinante, veritiero e pieno di sorprese. Un viaggio al quale manca ancora la parola fine, perché in fondo cosa e chi è oggi Maradona, per sua stessa ammissione, non è del tutto ancora chiaro… Andate, leggetene e guardatene tutti allora. Io nel frattempo vado a fare esercizi di respirazione per allentare le tensioni al bacino!
In ascolto: La vida es una tombola – Manu Chao
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