lunedì, dicembre 31, 2007
Buona fine e buon principio...
In ascolto: "penso a meno stress e più farfalle", Manifesto - Bandabardò
giovedì, dicembre 27, 2007
Sono zio.
In ascolto: Goin' against your mind - Built To Spill
giovedì, dicembre 13, 2007
Aspetto un nipote che all'ottavo mese e qualche settimana di gestazione pesa già 3 chili e otto....
In ascolto: Una giornata senza pretese - Vinicio Capossela
mercoledì, ottobre 31, 2007
Alla cortese attenzione dei Ministri Di Pietro e Mastella
...La politica del centrodestra al riguardo si è mostrata del tutto indifferente: a vuoti annunci si sono affiancate misure che contrastano con il rispetto della legalità, l’inerzia rispetto alla criminalità economica, un abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata, l’utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate; basti pensare ai fatti di Genova, per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari) e sui quali l’Unione propone, per la prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.
mercoledì, settembre 26, 2007
venerdì, settembre 21, 2007
Scrittodattilo
In ascolto:
C'è qualche cosa di sbagliato nell'amore
C'è che quando finisce porta un grande dolore.
Perchè quando un'amicizia muore non c'è
questo strazio che sa di tremenda condanna?
Marlene Kuntz - Uno
domenica, settembre 16, 2007
Colloquio
martedì, agosto 28, 2007
È strano come a volte singoli e apparentemente insignificanti episodi possano dare un senso diverso alla giornata. Insomma; porto addosso questa maglietta con questa scritta di George Orwell da diverso tempo, ma mai le avevo dato il senso di questa mattina. Una mattina passata tra le strette maglie della burocrazia e delle leggi italiane, che mi hanno portato di nuovo ad effettuare i controlli per dimostrare a chissà poi chi, che non sono un alcolizzato solo perché quella sera ho superato il limite all’etilometro dello 0.05%. Comunque, la T-shirt su citata, piacevole ricordo dell’esperienza in Malatempora, recitava: “Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”… Ora; nel cercare di analizzare il significato globale della frase, scritta dall’uomo capace di realizzare quel capolavoro di libro che risponde al titolo di “1984” ci si potrebbero passare ore, ma non mi sembra questo né il luogo né la situazione adatta per discuterne. Qui piuttosto mi piace appuntare di quell’infermiera bruttina e un po’ svogliata che alle nove di questa mattina, dopo una notte passata insonne e ad occhi sbarrati, mi ha succhiato via dal braccio quel po’ di sangue nell’ambulatorio Usl della città. La tipa non ha fatto niente di speciale, sia chiaro, e forse sono io che, come al solito, ci sto facendo su troppi ricami, ma quando dalla sua postazione di fronte a me sul tavolo, e mentre cercava affannosamente una vena in cui infilare l’ago, ha detto che quella frase “In fondo vale anche per le situazioni personali” mi ha quasi sconquassato più del sangue in meno che mi sono ritrovato a fine trattamento. Mi è bastato rileggerla a mente la frase per capire che la signorina, credo che tale fosse, aveva colpito… “Nel tempo dell’inganno universale”, quando le tue proiezioni sul futuro sono basate solo su speranze che già in passato si sono dimostrate molto fragili, “Dire la verità è un atto rivoluzionario”. E allora sì, basta guardarsi allo specchio per dirsi che no, così non và. Che quell’atto rivoluzionario, in fondo, può essere fatto anche su se stessi. Per guardarla in faccia la realtà. E per cercare di aprire, presto, nuovi orizzonti, nuove idee, nuovi sogni.
In ascolto: One way street - Mark Lanegan
martedì, luglio 31, 2007
Soundpedia, radio 2.0 per sostituire Pandora
lunedì, luglio 30, 2007
tempi morti
martedì, luglio 03, 2007
Wikipedia Italia costretta a cedere al diritto d’autore
Acque movimentate in Italia attorno alla nota enciclopedia telematica di Wikipedia. Sta facendo discutere, infatti, la decisione presa da amministratori ed utenti di Wikimedia Commons e della Wikipedia italiana secondo cui andranno eliminate dalle pagine tematiche le immagini di importanti artisti contemporanei e moderni italiani a causa del diritto d’autore. Una decisione che rischia di far arretrare il nostro paese con un pesante danno per i beni culturali italiani, relegati in questo modo in seconda fascia per il poco spazio a disposizione sulla enciclopedia più grande del mondo. La decisione presa dagli amministratori è la logica conseguenza della legge italiana in materia di Copyright, quella legge 633 datata 1941 che non contempla il cosiddetto panorama freedom (libertà di panorama), che permette a chiunque di fotografare e riprodurre quanto pubblicamente visibile senza preoccuparsi di dover trovare il progettista e pagargli i diritti d'autore. Abbiamo sentito in merito Frieda Brioschi, presidentessa di Wikipedia Italia, che suo malgrado si è trovata a dover appoggiare la decisione.
Come siete arrivati alla decisione?
Purtroppo non c’era altra possibilità perché la situazione è abbastanza complicata dal punto di vista legislativo. Già nel gennaio 2007 la Soprintendenza per il Polo Museale fiorentino ci ha diffidato per l’uso "in modo non autorizzato di immagini di opere conservate nei musei statali di Firenze", e questo non è l’unico caso. Ci dobbiamo attenere alle leggi.
La legge italiana però rappresenta un’anomalia rispetto agli altri paesi
Dal punto di vista internazionale c’è un po’ di confusione perché in effetti non esiste una legislazione uniforme e in Italia scontiamo il fatto di avere una legge assolutamente non al passo coi tempi. Basti pensare che noi dobbiamo togliere le foto di un’artista italiano pubblicata sui nostri siti ma se un tedesco che viene in Italia scatta le foto e poi le pubblica su un sito del suo paese può farlo tranquillamente perché nessuno glielo vieta. Poi non c’è di mezzo solo l’Europa, ma chiaramente anche l’America e tutto il mondo in generale, per cui chiaramente ci sono situazioni e contingenze varie che rimangono difficili da spiegare anche a chi partecipa attivamente nelle pubblicazioni.
In questo senso voi avete le mani legate?
Si anche perché è vero che Wikipedia è un sistema che va oltre i confini, ma noi dobbiamo seguire le leggi italiane. Quello che abbiamo sempre cercato di fare noi e uno degli scopi dei nostri progetti è il riuso dei contenuti, è una questione di gestione interna per cui ci siamo sempre attenuti alle leggi in vigore in modo che l’edizione italiana potesse essere utilizzata da italiani.
Quale potrebbe essere la soluzione a questo punto?
Sono convinta che dal punto di vista legislativo non si possa risolvere celermente; anche se c’è qualche tentativo di cambiare la legge, siamo ancora lontani da una soluzione sotto questo punto di vista. Quello che piacerebbe a me, e che spero succeda presto, è che si schierassero in prima linea gli artisti stessi. Una presa di posizione forte, magari con una bella e sana dichiarazione dei proprietari dei diritti per consentire una più facile fruizione da parte di milioni di utenti.
venerdì, giugno 29, 2007
Le web radio americane contro gli aumenti per il Copyright
venerdì, giugno 22, 2007
Cronache da Second Life
Ancora violenza nei videogiochi, “Manhunt 2” vietato in Italia
Panzeri: “presto vedremo l’Air Guitar in televisione”
Panzeri, come vi siene avvicinati al fenomeno Air Guitar?
È un fenomeno che abbiamo visto crescere negli altri paesi. Nel mondo esiste ormai da vent’anni mentra in Italia nessuno ci aveva ancora pensato. Su internet e YouTube però era possibile visionare centinaia di video e allora insieme ad un gruppo di amici abbiamo deciso di provare ad organizzare il primo Contest italiano in maniera un po’ casalinga ma efficace.
Come è andata?
Direi benissimo. È chiaro che quando si fa una cosa per la prima volta si è sempre portati a dire che è stata magica, ma mai come in questo caso è la verità. L’air guitar è un fenomeno spontaneo e lo abbiamo vissuto come tale pasando una serata molto divertente. La serata al Tunnel di Milano ha avuto un gran sucesso tra il pubblico tale che stiamo già pensando ad una nuova edizione per l’autunno prossimo, ma questa volta vogliamo fare qualcosa di più concreto cercando di coinvolgere anche degli sponsor.
Pensa che si possano trovare sponsor interessati?
Assolutamente. Quella dell’air guitar è una realtà che coinvolge molti giovani e è facile che l’onda di questo fenomeno possa essere presto cavalcata anche commercialmente dagli sponsor. Io lo vedo come il corrispondente maschile e rock di “Non è la rai” o quello giovane della “Corrida”. È un fenomeno molto televisivo, e non dubito che presto lo vedremo su qualche rete. Del resto si tratta anche di volersi mostrare e in un periodo come questo in cui in tv si fa la fila per apparire…
Si è chiesto Panzeri cos’è che spinge le persone a salire sul palco per mimare un pezzo rock senza strumenti?
Per me non c’è tanto da chiedersi in realtà. La passione per il rock ha sempre generato il fenomeno del suonare davanti allo specchio per assomigliare a un rocker famoso. Per questo non c’è bisogno nemmeno di fare allenamento, lo si fa e basta. Una cosa è certa: ci vuole veramente una gran bella faccia tosta, perché le assicuro che farlo davanti a mille persone da un impatto molto violento per chi non è un professionista. Non è per niente facile a differenza di quanto sembra.
E volendogli dare una valutazione sociologica?
Se proprio vogliamo darla direi: la rivincita di chi per tutta la vita ha comprato musica e biglietti musicali. Ma direi che la definizione che abbiamo adottato è ancora più esplicativa: il carnevale dello stronzo qualsiasi che diventa star per una sera. L’Air Guitar è una via di mezzo tra l’oratorio e il club mediterranee, la spontanea associazione a delinquere, l’happy hour e la festa in discoteca. È veramente popo nel senso di popolare, un fenomeno molto carino perché le rock star siamo noi per una volta. C’è dentro quasi una vena di rivoluzionaria in tutto ciò.