martedì, luglio 31, 2007

Soundpedia, radio 2.0 per sostituire Pandora

Per chi preferisce ascoltare la musica direttamente da internet senza scaricarla, questo è un periodo molto fortunato. Le web radio, fenomeno che per certi elementi riporta alla mente la fortunata stagione delle radio libere, sono sempre più numerose e seguite. Come ogni nuovo fenomeno della rete che si rispetti, anche quello delle web radio sta ora vivendo una nuova fase, quella riguardante la nascita e la crescita dello strumento nel web 2.0, in definitiva una socializzazione musicale che permette agli utenti di poter scegliere quale musica ascoltare e quale proporre ad altri utenti attraverso presentazioni, commenti e opinioni sui brani. Queste nuove web radio sono gratis, macinano features su features per attirare il maggior numero di utenti rimanendo il 99% delle volte gratuite e, cosa più importante, sono personalizzabili. Internet si sta dotando per questo di nuovi strumenti. Risultato: le webradio 2.0 sono ora sempre più numerose e frequentate. Oggi ci sono differenti servizi di Social Music (LastFM in primis) e “semplici” radio personalizzabili in Flash, ma negli ultimi tempi sta salendo alla ribalta quello che per molti è desitinato a diventare in breve tempo il punto di riferimento di tutto il settore. Parliamo di Soundpedia.com che, come suggerisce il nome, è una vera e propria enciclopedia della musica dove si possono trovare praticamente tutte le canzoni ed i cd presenti sul mercato. Soundpedia.com è una directory di musica legale offerta dalla community stessa che la compone. Il database è molto ricco e permette a tutti di ascoltare i brani proposti in streaming su qualsiasi pc e, ciliegina sulla torta, offre anche la possibilità di trovare tutti i testi delle canzoni presenti. Ovviamente è altamente personalizzabile con la possibilità di crearsi delle compilations che rispecchiano i propri gusti musicali e tutti possono partecipare aggiungendo musica e condividendola con amici, parenti e conoscienti virtuali in tutto il mondo. Album nuovi vengono aggiunti ogni singolo giorno e si tratta di uno sforzo in puro stile web 2.0, con commenti, vita sociale e persino la possibilità di creare video blog. A differenza di Last.fm, questo sito permette di cercare e trovare facilmente di tutto. Anche se graficamente non è il massimo, Soundpedia ha già raggiunto il milione e mezzo di membri. Il sito, basato a Singapore, è frutto del lavoro di un newyorkese, e si offre come una comunità aperta per far ascoltare musica in streaming; la nascita di Soundpedia sta facendo dimenticare in fretta a tutti gli appassionati non statunitensi della musica online, la scomparsa di Pandora, il sito che utilizzavano milioni di utenti in tutto il mondo e che un paio di mesi fa ha deciso appunto di limitare il proprio servizio ai soli utenti residenti negli Stati Uniti. La regolamentazione del webcasting infatti, cominciata a livello internazionale tra il 2001 e il 2004 in seno all'Ifpi, che riunisce le associazioni di discografici di tutto il mondo, è ancora incompleta, e quello che è in ballo da alcuni mesi (negli Stati Uniti) è il rinnovo delle licenze con annesso aumento delle royalty da pagare ai detentori di copyright, una condizione di difficile soluzione che ha portato anche ad uno sciopero del mondo delle web radio. Altro problema è poi quello della non uniformità delle norme nei diversi paesi del mondo, proprio l'aspetto che sembra aver maggiormente colpito Pandora e che ha portato alla decisione di chiudere fuori dai propri confini.

lunedì, luglio 30, 2007

tempi morti

Notte di fine luglio in attesa di sapere cosa sarà. Periodo di tempi morti... troppi per i miei gusti. Arrivato puntuale come sempre quel senso di svuotamento classico del dopo Arzibanda ci sarebbe ora da reagire e trovare forza e spirito, ma quest'estate è troppo strana... con il suo caldo che toglie le forze, con le vacanze a rischio per colpa della precarietà e soprattutto di un editore che non mi paga gli arretrati, con l'astinenza alcolica forzata a cui sto per andare incontro causa analisi medica per il rinnovo patente dopo l'ormai storica denuncia per guida in stato di ebrezza a 0.55 su un limite di 0.50! E con i problemi personali che comunque ho imparato portarli dentro di me invece che sbatterli on line. Fatto sta che i tempi morti di certo non aiutano e allora l'unica cosa che vorrei ora è una mega vacanza in isolamento da pensieri e paranoie varie. Solo viaggiare e stare lontano da questa camera! In ascolto: Afterhours - Il sangue di Giuda

martedì, luglio 03, 2007

Wikipedia Italia costretta a cedere al diritto d’autore

Acque movimentate in Italia attorno alla nota enciclopedia telematica di Wikipedia. Sta facendo discutere, infatti, la decisione presa da amministratori ed utenti di Wikimedia Commons e della Wikipedia italiana secondo cui andranno eliminate dalle pagine tematiche le immagini di importanti artisti contemporanei e moderni italiani a causa del diritto d’autore. Una decisione che rischia di far arretrare il nostro paese con un pesante danno per i beni culturali italiani, relegati in questo modo in seconda fascia per il poco spazio a disposizione sulla enciclopedia più grande del mondo. La decisione presa dagli amministratori è la logica conseguenza della legge italiana in materia di Copyright, quella legge 633 datata 1941 che non contempla il cosiddetto panorama freedom (libertà di panorama), che permette a chiunque di fotografare e riprodurre quanto pubblicamente visibile senza preoccuparsi di dover trovare il progettista e pagargli i diritti d'autore. Abbiamo sentito in merito Frieda Brioschi, presidentessa di Wikipedia Italia, che suo malgrado si è trovata a dover appoggiare la decisione.

Come siete arrivati alla decisione?

Purtroppo non c’era altra possibilità perché la situazione è abbastanza complicata dal punto di vista legislativo. Già nel gennaio 2007 la Soprintendenza per il Polo Museale fiorentino ci ha diffidato per l’uso "in modo non autorizzato di immagini di opere conservate nei musei statali di Firenze", e questo non è l’unico caso. Ci dobbiamo attenere alle leggi.

La legge italiana però rappresenta un’anomalia rispetto agli altri paesi

Dal punto di vista internazionale c’è un po’ di confusione perché in effetti non esiste una legislazione uniforme e in Italia scontiamo il fatto di avere una legge assolutamente non al passo coi tempi. Basti pensare che noi dobbiamo togliere le foto di un’artista italiano pubblicata sui nostri siti ma se un tedesco che viene in Italia scatta le foto e poi le pubblica su un sito del suo paese può farlo tranquillamente perché nessuno glielo vieta. Poi non c’è di mezzo solo l’Europa, ma chiaramente anche l’America e tutto il mondo in generale, per cui chiaramente ci sono situazioni e contingenze varie che rimangono difficili da spiegare anche a chi partecipa attivamente nelle pubblicazioni.

In questo senso voi avete le mani legate?

Si anche perché è vero che Wikipedia è un sistema che va oltre i confini, ma noi dobbiamo seguire le leggi italiane. Quello che abbiamo sempre cercato di fare noi e uno degli scopi dei nostri progetti è il riuso dei contenuti, è una questione di gestione interna per cui ci siamo sempre attenuti alle leggi in vigore in modo che l’edizione italiana potesse essere utilizzata da italiani.

Quale potrebbe essere la soluzione a questo punto?

Sono convinta che dal punto di vista legislativo non si possa risolvere celermente; anche se c’è qualche tentativo di cambiare la legge, siamo ancora lontani da una soluzione sotto questo punto di vista. Quello che piacerebbe a me, e che spero succeda presto, è che si schierassero in prima linea gli artisti stessi. Una presa di posizione forte, magari con una bella e sana dichiarazione dei proprietari dei diritti per consentire una più facile fruizione da parte di milioni di utenti.