domenica, aprile 09, 2006

angoscia

Alla solita angoscia domenicale, questa settimana si è aggiunta una di quelle notizie che fanno rabbrividire... un altro incidente, un altro giovane che non vedrai più... la mortalità tra i ragazzi in questo paese sta diventando insopportabile... pare che esista una maledizione! Come se non bastasse vivere di merda in un posto di merda, ogni tanto una tragedia si porta via qualcuno... TI TOLGONO LE FORZE STE COSE QUA...

IL confine invisibile

Beh, che dire… non mi sembra vero!!! Per la prima volta Capistrello sale alla cronaca per un avvenimento che non aveva precedenti. L’uscita in libreria de “Il confine invisibile”, primo romanzo del nostro concittadino Alfio Di Battista, rappresenta una ventata di novità nel panorama culturale del nostro paese. Insomma, vi ho rotto più di una volta le scatole affermando che la diffusione della cultura rappresenta, per me, l’unica via di uscita da una situazione di stallo in cui il paese è ormai infangato, per questo non posso che rallegrarmi del fatto che su una bandella di un libro (spero che venda tante copie) ci sia scritto il nome del nostro paesetto sperduto tra le montagne. Qualche giorno fa abbiamo assistito alla presentazione del volume in una sala ottaviani gremita, che pare che fossimo stati al Comune per quanti assessori, consiglieri e aspiranti sindaci erano presenti…; a parte questa nota di colore (ma si sa che siamo in campagna elettorale e ogni occasione è buona per farsi vedere in pubblico) è stato bello essere presenti e constatare che in fondo qualcuno ce l’ha fatta, quindi complimenti al “nostro” Alfio, che, e ora ve lo dico, ha scritto diverse volte anche su Kaput… Ho comprato il libro e mi sono impegnato a leggerlo come avrebbe fatto un vero recensore, ma scrivere di un libro è cosa quanto mai difficile… Prima di tutto ho dovuto superare l’impatto di un modo di narrare che non è proprio il mio preferito (spero che l’autore mi perdonerà); il linguaggio stilisticamente perfetto è un pregio di chi riesce a mantenerlo, e in questo il “nostro” si è dimostrato veramente esperto, ma per me che sono abituato a narrazioni di ben altro genere ha provocato un po’ di difficoltà nello stare dietro ai discorsi. Questo non significa certo che il libro non vada letto, anzi… I due protagonisti, Lui è Lei, (sono senza nome perché “i nomi servono solo ad uccidere le cose”) potrebbero far pensare ad una sorta di storia d’amore, ma secondo lo stesso Di Battista essi sono solo un espediente narrativo che serve a raccontare i sentimenti e i pensieri di chi scrive… quindi, non soffermatevi troppo a cercare di capire come andrà a finire (anche se è da leggere fino all’ultima riga), piuttosto seguite il contenuto e fatevi un’idea di quanto sia importante non soffermarsi sulle apparenze e quanto il confine tra realtà e fantasia può diventare una semplice linea d’orizzonte non troppo invalicabile.

martedì, aprile 04, 2006

Gli italiani brava gente

Prime righe dell'articolo a firma di P. Citati apparso qualche giorno fa su Repubblica:
Almeno sui giornali, mai come oggi gli italiani si sono vibrate ferite così sanguinose. Non hanno senso civico, non hanno vita interiore, non amano la patria, non amano Dio, non hanno fede, non pagano le tasse, non leggono libri: sono frivoli, arroganti, corrotti, vuoti, pomposi, megalomani, mitomani, dissipatori, immorali, stupidi. Hanno pessimi uomini politici, industriali senza fantasia, velisti senza pazienza, giornalisti non informati, scrittori senza talento, registi senza pubblico, e soprattutto critici letterari infamissimi, che corrompono ogni giorno l'intera nazione. E poi non hanno avuto la riforma protestante, che li avrebbe salvati dalla tirannia della Chiesa. E poi non hanno avuto rivoluzione francese, che avrebbe fatto conoscere loro la libertà, non importa se con qualche elegante scintillio di ghigliottine. E poi non hanno avuto la rivoluzione russa, che avrebbe fatto conoscere loro l'uguaglianza, non importa se con qualche stilla di sangue. Insomma, gli italiani non hanno avuto e non hanno niente. Sono lì, con le loro vecchie città, con i loro vecchi paesi, corvi, rapaci appolaiati sulle rovine.

sabato, aprile 01, 2006

102

finalmente è arrivata... la tanto attesa meta della laurea l'ho raggiunta ieri, davanti alle facce emozionate dei miei e di nonna, che non ha sentito una parola della mia discussione, ma in compenso ha pregato tutto il tempo per me con la corona del rosario in mano. La discussione mi ha dato soddisfazione, i professori erano interessati all'argomento (i blog) e sono stato contento di riuscire a coinvolgerli in una discussione animata in cui penso di esseremela cavata abbastanza bene e con un pò di destrezza... il voto, comunque positivo, è venuto dopo la gioia e la liberazione di essere giunti a destinazione. I ringraziamenti vanno alle persone che mi sono state vicine, in primis la famiglia poi Silvia, senza la quale forse non avrei ricominciato a studiare qualche anno fa... e poi gli amici, quelli che erano alla discussione, quelli che mi hanno telefonato e quelli che mi hanno cercato appena tornato... Infine, ma solo in ordine di apparizione i professori; Ronci per gli esami e le bevute al boss... De Gasperis per l'aiuto anche durante la discussione e Avolio perchè è Avolio.