mercoledì, marzo 14, 2007

Il mercato librario si apre a Internet, cresce ancora l’acquisto di libri on line

La figura poetica del libraio capace di intuire e di accontentare i gusti dei propri clienti grazie anche solo al modo in cui essi sfogliavano un libro tra gli scaffali è scomparsa ormai da un po’. Il mercato librario, intanto, è stato attraversato negli ultimi anni da un profondo cambiamento che ha interessato direttamente anche gli stessi libri, considerati sempre più alla stregua di veri e propri prodotti merceologici e sempre meno portatori del sapere. Le case editrici, soprattutto le più grandi, affrontano nuove strategie di vendita a colpi di marketing e nei “brain storming” di inizio settimana a dare il parere positivo o negativo alla pubblicazione di un volume è chiamato il direttore commerciale e non più l’editore. Allo stesso modo le librerie di una volta tendono a scomparire soffocate dalla concorrenza delle grandi catene, che intanto tendono a diventare simil supermercati del libro, con bar e ristoranti al loro interno. È in questo contesto che il mercato librario si comincia a occupare con sempre maggiore interesse del fenomeno delle vendite on line, fenomeno che negli ultimi anni, dopo quello dei libri allegati ai quotidiani, ha rappresentato la più grande novità del panorama. Secondo i dati forniti dall’associazione italiana degli editori in occasione degli stati generali dell’editoria del 2006, in soli tre anni, la quota di mercato rappresentata dai libri acquistati direttamente da internet è passata dallo 0,6 % del 2002 al 2,4 del 2005 con un giro d’affari di 31,4 milioni di euro. Si parla ancora di una piccola percentuale rispetto al dato complessivo, ma l’indicazione denota comunque una grossa crescita che, secondo gli esperti, è destinata ad ampliarsi ancora e già nei prossimi mesi. Il mercato del libro insomma guarda con interesse alle vendite on line e il tutto è confermato dal successo di IBS (Internet Book Shop) il sito meglio strutturato, con relazioni solide e ricco di contenuti e servizi, definito a ragione l’“Amazon all’italiana”. Le vendite del portale, che fa capo al gruppo Messaggerie Libri, nel 1998 erano paragonabili a quelle di una libreria medio-grande; oggi invece, lo stesso sito, arricchitosi nel frattempo di dvd, videogames e dischi, muove un fatturato annuo di 19 milioni di euro. A spingere i lettori ad abbandonare gli scaffali delle librerie per approdare in quelle telematiche, oltre a una ormai consolidata tendenza all’acquisto informatico, contribuisce senz’altro la possibilità di poter accingere ad un catalogo che si avvicina alla quasi totalità della produzione libraria; su "IBS" come su “Bol”, su “Maremagnum” come su “Comprovendolibri” è infatti possibile trovare un’infinità di titoli; da quelli che non trovano spazio in libreria perché fonte di scarso guadagno a quelli già resi indietro alle case editrici fino anche a quelli rari e introvabili. E peccato se ci sarà da aspettare qualche giorno per la consegna, sempre meglio che fare due viaggi in libreria, uno per ordinare il testo in caso di assenza e uno per andarlo a ritirare. Ma non è chiaramente questo l’unico motivo, a coinvolgere il pubblico sono anche i tanti servizi forniti dai siti, dalle offerte speciali alla consegna a domicilio fino alla possibilità di leggere le recensioni ai testi lasciati sotto la scheda del libro da chi lo ha già letto, recensioni vere che tengono conto non solo delle belle parole scritte da giornalisti e testate troppo spesso accondiscendenti, ma del reale riscontro che i testi hanno sul pubblico.

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