giovedì, marzo 15, 2007

Capozzi: “Dove c’è libertà sessuale, c’è anche libertà mentale. E viceversa”

Roma torna ad ospitare uno dei personaggi più eclettici del mondo alternativo. Michele Capozzi, il pornologo e esploratore urbano che da 30 anni vive su una barca attraccata a New York, ospiterà amici e curiosi alla nuova proiezione del suo film “Pornology New York”, una vera e propria serata evento che torna a ripetersi dopo quelle tenute già in altre città come New York, Genova e Milano. È veramente un piacere parlare, anche se solo al telefono, con una persona che ha fatto della strada un mestiere da quando capì che i caruggi genovesi, dall’altra parte della strada rispetto alla facoltà dove si è laureato in legge e scienze sociali all'Università di Genova, e tutti i personaggi “borderline” che li affollavano, riuscivano a essere per lui tanto più formativi delle lezioni universitarie. Il Capozz, come lo chiamano gli amici più intimi, è reduce dalla sua ultima fatica, il libro “De Masturbazione”, edito dalla Malatempora, in cui è raccolto quello che potrebbe essere definito il Capoz-pensiero: “Dove c’è libertà sessuale, c’è anche libertà mentale e viceversa, l’una è la causa effetto dell’altra”.

Allora Michele, ci spiega come nasce un pornologo?

Pornologo è un termine che ho coniato per descrivere il processo che mi ha portato a diventare un cultore e uno studioso della sessualità e della mercificazione dei corpi in generale. Dalle prime esperienze di strada a Genova fino agli anni newyorchesi molto è stato segnato da questi temi, così nasce il termine pornologo che viene dal greco, dove pornè sta per prostituzione e logos sta per parola. Accanto al pornologo però, mi piace definirmi anche un esploratore urbano.

È da questi due “mestieri” che nasce “Pornology New York”?

Certamente. “Pornology New York” è il frutto delle mie esperienze, dei posti che ho frequentato insieme agli amici storici di una New York diversa da quella di oggi. È un atto di amore e di nostalgia su una città che alla fine degli anni ’70, e per un po’ anche negli anni ’90, era il centro del mondo della libertà sessuale. Oggi molto è cambiato e i 3 locali storici di cui racconto nel film sono stati tutti chiusi. I protagonisti sono le tre anime dei locali più in voga della New York alternativa, Neville Chambers nella sua “Fuck Factory”, Lenny Waller e l’“Hell Fire”, Porsche Lynn e il suo “Den Of Iniquità”. Io partecipo come un Caronte che guida il pubblico attraverso queste storie.

Il film è uscito nel 2005 ma è ancora senza una distribuzione.

Si è vero, anche se ha ottenuto il premo del pubblico, l’“Audience Choice Award”, al CineKink festival di New York. Ma quello della distribuzione non è il mio primo pensiero. In realtà non ho cercato ancora una distribuzione regolare perché mi rendo conto che c’è bisogno di una distribuzione diversa da quella del mainstream. Il mio è un docu-cult, un cult che non può essere classificato molto facilmente, ma non voglio nemmeno correre il rischio che venga ritenuto un porno, anche se contiene scene di sesso molto forti. Non voglio che venga racchiuso in questa nicchia e mi piacerebbe che avesse la stessa rilevanza che ha avuto “Shortbus”. Perciò aspetto, e sono molto fiducioso su questo, che arrivi presto un distributore coraggioso disposto a farlo.

Intanto, per vederlo c’è bisogno di venire ad una delle sue serate speciali?

Il film è stato proiettato con un buon riscontro di pubblico in diverse città, a partire dalla prima nella mia Genova. Quello che mi ha fatto più piacere è stato incontrare persone che lo hanno visto più di una volta e apprezzandolo ancora di più, a dimostrazione che le diverse chiavi di lettura del film gli donano uno spessore che il pubblico ha capito. Nel frattempo sto comunque preparando un dvd che conterrà la versione integrale, una versione soft pensata per un programma televisivo e una serie di extra scelti tra le oltre 70 ore di materiale registrato. Le proiezioni del film sono private e a inviti, ma non sono mai mancate persone che sono riuscite a “scovarmi”. Io so che chi vuole riesce a venire.

È quello che accadrà stasera alla proiezione romana?

Ne sono certo, so già che mi ritroverò a salutare persone che sono arrivate alla proiezione scovando da qualche parte la password con cui entrare. È quello che mi piace di più, se la gente vuole vivere queste esperienze deve sapersele guadagnare…

Appuntamento alle 24.00 nel posto x allora?

Esatto. Lo proietteremo alla mezzanotte in questo capannone gestito da artisti, un posto bucolico in mezzo al verde, perché in fondo “Pornology New York” è quello che Time Out, la testata inglese degli anni settanta, definiva un “Midnite movie”.

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