mercoledì, marzo 28, 2007

MIR, una radio via satellite per raggiungere le sponde del Mediterraneo

Creare un ponte ideale tra le diverse anime e culture del mediterraneo dando voce a chi di solito non ne ha. È l’obiettivo che si è prefissato l’agenzia radiofonica di informazione AmisNet attraverso il progetto MIR (Mediterranean Info Radio), la prima radio di all news via satellite realizzata da radio e gruppi di produzioni dal basso nel Mediterraneo. AmisNet, che già produce lanci quotidiani e settimanali ripresi ogni giorno da una trentina di emittenti locali in tutta Italia, aveva in cantiere l’idea già da un paio di anni e ora che la digitalizzazione ha contribuito a rendere i tempi più maturi il progetto è diventato realtà e il 21 marzo è andata in onda la prima trasmissione in collaborazione con altre radio italiane (Lettera 22, Radio 4 peace, Progetto Melting Pot, Radio Sherwood), e mediterranee (Radio Student di Lubiana, Palestinian News Network di Betlemme, Radio Ammannet di Amman). Una radio via satellite perché, come ci ha spiegato il presidente di AmisNet, Francesco Diasio, l’idea è anche quella di “iniziare” il pubblico ad un salto culturale; “in molti paesi del Mediterraneo, infatti, l’uso della parabola è già molto diffuso. Una buona occasione per noi per fare arrivare i nostri messaggi, perché sappiamo che molte emittenti televisive indipendenti, soprattutto nella sponda sud, vivono ancora sotto la scure della censura. Il nostro scopo allora, è anche quello di far abituare questa gente ad ascoltare la radio attraverso la tv e permettergli di ricevere, proprio attraverso il segnale del satellite che difficilmente può essere bloccato, notizie ed informazioni che fino a ieri non avrebbero potuto ricevere.” Il progetto MIR, un acronimo simbolico che significa “pace” nella maggior parte delle lingue slave, è ancora nella fase sperimentale che durerà per i prossimi sei mesi e per il momento il palinsesto è diviso per fasce linguistiche, ma l’intenzione espressa da Diasio è quella di arrivare al più presto a creare una vera e propria identità della radio che le consenta di essere gestita in maniera autonoma, con la creazione di un gruppo di lavoro che riesca a dare continuità e ad amalgamare le diverse anime del progetto. “Una grande sfida” come tiene a ribadire il presidente, ma che “spero possa arrivare lontano. Soprattutto vorrei che l’esperienza non si limitasse ad una semplice questione geografica. L’intenzione è quella di creare una comunicazione identitaria bidirezionale che consenta a tutti gli abitanti del Mediterraneo di sentirsi partecipi. Già oggi, solo per fare un esempio, i programmi in lingua turca vengono diretti dalle comunità di migranti presenti in Svizzera piuttosto che in Germania.” Una grande sfida anche a livello economico, ma questo per il momento è un problema che rimane secondario a cui si cerca di rispondere con la fantasia e la professionalità che caratterizzano il lavoro dell’agenzia. L’iniziativa, intanto, a solo una settimana dal lancio, sta già facendo registrare i suoi primi riscontri positivi e se ancora è presto per parlare di dati di ascolto c’è comunque da segnalare la buona rilevanza ottenuta a livello mediatico, con il rilancio di più di un’agenzia e l’interesse dimostrato da diverse testate giornalistiche, ma quello che conta di più per Diasio sono le richieste di adesione da parte di altre realtà dell’area mediterranea che già si sono dette pronte a partecipare, come “Radyo Acik” di Istanbul, “Femme communication”, centro di produzione algerino tutto al femminile e l’agenzia internazionale IPS (Inter Press Service), con sede a Roma, ma che dispone di una rete di corrispondenti dislocati in oltre 100 paesi. Per ascoltare MIR basta avere una parabola e un ricevitore, e sintonizzarsi sul canale 9600 di Eutelsat 13°E (i dettagli tecnici sul sito www.amisnet.org).

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