“Spacewars”, “Tetris” e “Zork”. Sono alcuni dei titoli inseriti nella lista dei dieci videogiochi più influenti della storia, redatta da una commissione ad hoc costituita durante l’ultima edizione della “Game Developers Conference”, tenutasi a San Francisco nella prima settimana di marzo. La commissione, presieduta da Henry Lowood, curatore della “Collezione di Storia della Scienza e della Tecnica” presso l’Università di Stanford ha presentato la lista dei titoli con la richiesta che essi vengano inseriti e conservati nella prestigiosa Libreria del Congresso americano di Washington che ora dovrà decidere se dopo l’ingresso della “National Film Preservation Board”, l’istituzione per la conservazione delle pellicole che hanno fatto la storia del cinema, sia arrivato il momento o meno anche dei videogiochi nella “libreria nazionale” americana. L’intenzione dei promotori dell’iniziativa, tra cui c’è anche l’italiano Matteo Bittanti, 31enne ricercatore e scrittore a Stanford, è quella di “testimoniare il fatto che i giochi digitali hanno un significato culturale e una rilevanza storica”, come dichiarato dallo stesso Lowood in una recente intervista al New York Times. Così nella lista sono stati inclusi tutti i capostipiti dei generi che in pochi anni si sono imposti come veri e propri fenomeni culturali. Ecco allora in cima alla lista lo “Spacewars” del lontano 1962, mai commercializzato per i costi elevati dell’epoca, ma che ha rappresentato il primo gioco d’azione e multigiocatore a simulare una sorta di guerra spaziale; il “Tetris” del 1985, tanto semplice graficamente quanto ingegnoso come rompicapo; il “SimCity” del 1989, primo esempio di gioco in cui l’utente è chiamato a creare dal nulla una città o il “Super Mario Bros La lista completa dei giochi storici: Spacewar (1962), Star Raiders (1979), Zork (1980), Tetris (1985), SimCity (1989), Super Mario Bros. 3 (1990), Civilization I (1991), Doom (1993), Warcraft(1994), Sensible World of Soccer (1994)
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