martedì, marzo 06, 2007

Tv, inizia l'era digitale. In Sardegna lo "Switch-off"

La televisione del futuro sta arrivando e, anche se a piccoli passi, l’Italia ha cominciato il lento avvicinamento alla digitalizzazione della tv. La data da segnarsi sul taccuino è stata quella del primo marzo, il giorno che ha segnato l’arrivo del digitale terrestre nell’area di Cagliari coinvolgendo 122 paesi del suo hinterland; paesi come Maracalagonis, Ussana o Decimomannu che sono stati scelti per il passaggio, il tanto declamato “switch off”, dalla televisione analogica a quella digitale terrestre Dtt. La Sardegna, dunque, è la prima regione italiana a conoscere i pregi e i difetti del sistema televisivo che fra qualche anno interesserà anche il continente; alle tre del mattino di giovedì Rai Due, Rete 4 e QOOB di Telecom Italia Media sono “scomparse” definitivamente dagli schermi dei telespettatori sardi e ora sono visibili solo attraverso i decoder acquistati in gran numero anche grazie ai contributi statali che, cancellati a fine 2006, sono stati reintrodotti in Sardegna per l’occasione, stimolando una vera e propria corsa all’acquisto dell’ultimo istante. Più di 7000 decoder sono stati infatti comperati dagli ultimi ritardatari nella settimana dal 19 al 27 marzo, e non poteva essere altrimenti, visto che solo con essi sarà possibile usufruire della nuova proposta di canali in chiaro, passati da 14 a 37 (più due canali a pagamento e 9 canali radio) tra cui Boing, Rai Sport Satellite, Rai Utile e BBC World. Non poche le difficoltà tecniche e organizzative che si sono presentate nel momento del passaggio, e anche se il Ministero delle Comunicazioni ha creato una task-force di tecnici e installatori (a pagamento) ad hoc, la prima giornata è passata tra innumerevoli lamentele e una valanga di chiamate al numero verde istituito dallo stesso Ministero. In verità la maggior parte delle rimostranze sono state quelle di persone che mal si sono adattate al nuovo sistema, vuoi perché impreparate, vuoi perché in difficoltà nell’usare due telecomandi invece di uno, mentre per quanto riguarda il segnale non ci sono stati grandi problemi anche se in alcuni casi si è verificata una sovrapposizione di immagini tra lo stesso canale in analogico e in digitale; sovrapposizione che ha comportato una sorta di “effetto Picasso” con immagini deformate e improbabili protagonisti di film o trasmissioni. Il passaggio non è stato quindi completamente indolore, e come ogni grande rivoluzione che si rispetti, anche questa, seppur molto meno traumatica, ha lasciato qualche strascico polemico, ma ora che la situazione si sta pian piano normalizzando i cittadini sembrano apprezzare il nuovo sistema che consente di usufruire di una più ampia gamma di canali. Insomma se gli anziani, categoria maggiormente colpita dal cambiamento di questi giorni, hanno da lamentarsi per i tasti troppo piccoli del nuovo telecomando in dotazione, è anche vero che potranno pur consolarsi, per la prima volta, con le trasmissioni di Tele Radio Padre Pio.

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