mercoledì, aprile 18, 2007

Lavorare diverntedosi? Con i videogame si può

E’ arrivato lunedì in libreria e si prefigge di essere il punto di riferimento per gli appassionati del settore videoludico che vogliono capire cosa ci celi dietro la grande industria del divertimento interattivo. Parliamo di « Pagati per giocare – come far carriera nel mondo dei videogiochi e continuare a divertirsi», libro edito da Multiplayer.it che racconta il mercato lavorativo esistente nel comparto dei videogiochi. Un mercato che cresce di anno in anno, che ha ormai superato anche quello del cinema, e che al suo interno contiene decine di figure professionali, tutte indispensabili alla buona riuscita del prodotto : dal game designer al programmatore, dal tecnico audio al giornalista videoludico…allo sviluppatore…al manager fino anche a chi i videogiochi li deve provare, dei veri e propri game tester umani chiamati a verificare l’effettiva giocabilità della piattaforma in uscita e i problemi che si potrebbero verificare una volta in mano agli utenti! “Pagati per giocare”, scritto a sei mani da David S.J. Hodgson, Bryan Stratton, Alice Rush, è una guida, ma anche un manuale per chi volesse provare ad entrare nell’industria, ormai una delle più competitive al mondo, di un mondo professionale ancora non troppo conosciuto e forse poco considerato. Il tutto con numerose interviste a professionisti di spicco nel settore che svelano i segreti per emergere e cosa si deve aspettare chi entra nel campo dei videogiochi; 264 pagine in cui oltre 250 anni complessivi di esperienza nel settore vengono raccontati in modo esaustivo, completo e dettagliato. Per capire meglio il mondo dei videogiochi visti dal di dentro, gli autori si sono soffermati sulle diverse caratteristiche dell’impresa: da che “genere di lavoro si può svolgere” a “cosa accade realmente negli studi di sviluppo di un videogioco”, da “il buono, il brutto e il cattivo di ogni professione nel mondo dei videogiochi” a “come assicurarsi il primo impiego nel proprio particolare ambito di interesse” per “trasformare la propria passione di una vita nel lavoro della vita”. Un libro, come recita il comunicato stampa, che vuole essere un ottimo aiuto per tutti coloro che “Stanno cercando materie da studiare a scuola o all'università. Si stanno chiedendo quale potrebbe essere la più divertente area professionale. Sono interessati a quel che accade veramente dietro le quinte dell'industria dei videogiochi. Stanno lavorando, ma le fatiche terrene li hanno spossati e cercano qualcosa di nuovo. Sono genitori e vogliono capire cosa c’è dietro la passione del figlio. Gli autori di “Pagati per giocare” sono due scrittori di videogiochi e una consulente del lavoro che hanno una vasta esperienza del settore e che hanno vissuto anni e anni dietro alle ultime novità del settore videoludico seguendo i lanci di una dozzina di console, la nascità di marchi multimilionari e la morte di altri; recensendo qualcosa come un migliaio di titoli e intervistando le “leggende” che hanno fatto la storia dei videogiochi: dal fondatore di Valve Software, Gabe Newell, fino a Toru Iwatani, l’inventore di “Pac-Man”. Ora si sono messi insieme e le loro esperienze sono diventate il manuale per chi è affascinato dai videogiochi e non vorrebbe far altro che lavorare divertendosi, quale migliore occasione?

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