mercoledì, gennaio 24, 2007

L'Egitto apre le porte ai nostri libri

Alla presenza del capo di stato egiziano Hosni Mubarak, è stata inaugurata il 23 gennaio al Cairo la “Internatonal Cairo Book Fair”, la più grande fiera del libro del Medio Oriente e, nel mondo, seconda sola all’analoga manifestazione di Francoforte. L’evento, che si concluderà il 4 febbraio, è giunto quest’anno alla 39ma edizione e le cifre fornite dall’organizzazione sono da record: 650 editori (più di sessanta rispetto all’anno scorso) 35 Paesi rappresentati e quasi due milioni di spettatori nella passata edizione, destinati a crescere nel 2007 visto che l’anno scorso la manifestazione si svolgeva in concomitanza con gli esami scolastici di metà anno. La Fiera, la cui prima edizione risale al 1969, nel corso degli anni ha assunto sempre più rilevanza a carattere internazionale, e oggi rappresenta un punto d’incontro tra le diverse culture che animano il mediterraneo. Un luogo di interscambio che riunisce i produttori culturali del mondo arabo e di quello occidentale. È proprio questo il tema scelto dagli organizzatori come elemento portante della manifestazione, il conflitto tra islam e occidente sarà al centro dei dibattiti e delle tavole rotonde a cui parteciperanno gli esperti e gli addetti ai lavori. Non a caso, la Fiera dedicherà una serie di seminari a Nagib Mahfuz, premio Nobel morto lo scorso anno e autore di “Awalad Haretna” (Il rione dei ragazzi) il romanzo pubblicato per la prima volta nel 1959 e poi proibito per anni per blasfemia. Il testo è stato pubblicato per la prima volta in Egitto dopo la morte dell’autore ed è già diventato un best seller. Un segno di discontinuità con il passato, riscontrabile anche nell’accordo tra l’Organizzazione e il Ministero dell’Informazione che hanno deciso di non proibire nessun testo all’interno della manifestazione come era avvenuto nel recente passato. Solo due anni fa, infatti, vennero vietati al pubblico autori e opere simbolo della libertà di pensiero e tra i più tradotti e rispettati nel mondo, come Paulo Coelho e i suoi “Undici minuti”, il palestinese Mahmoud Darwich o lo scrittore marocchino Tahar Ben Jelloun vincitore nel 2004 del Dublin Literary Award. L’aria sembra essere cambiata davvero e l’apertura del paese alla letteratura straniera è totale. I diritti per la traduzione in arabo di diversi libri dell’ultimo premio Nobel, il turco Orhan Pamuk, ad esempio, sono stati acquistati dalla Egyptian Book Organization e lo stesso Pamuk sarà uno degli ospiti più attesi dell’intera manifestazione. Il segno del cambiamento si nota insomma, e se fino a qualche anno fa era l’Egitto ad essere ospitato nelle fiere degli altri Paesi europei (nel 2002 fu a Francoforte) ora è la stessa manifestazione del Cairo ad accogliere tra i suoi stand il panorama editoriale europeo. Ospite d’onore dell’edizione 2007 sarà l’Italia che parteciperà con un padiglione al cui interno troveranno spazio più di 40 case editrici, tavole rotonde, dibattiti e iniziative volte a far conoscere la nostra produzione libraria, ma non solo; il programma prevede infatti un’ampia serie di appuntamenti che consentiranno di “esportare” tutta la produzione culturale nazionale, dal teatro alla musica, dalla danza alle mostre d’arte. Tra gli autori che prenderanno parte alle iniziative Niccolò Ammaniti, Ascanio Celestini, Marco Lodoli e Antonio Tabucchi. Una grande chance per il nostro paese, chiamato ancora una volta a confrontarsi e a proporsi ai paesi dell’area mediterranea, così vicini, ma a volte così troppo lontani.

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