Non accenna ad arrestarsi il successo di “Guitar Hero”, il rhythm game musicale sviluppato da Harmonix Music System e Red Octane, che in pochi mesi è riuscito a superare lo scetticismo di chi pensava fosse un’impresa quella di vendere un videogame giocabile non attraverso un normale joystick, ma solo grazie ad una chitarra. La peculiarità di “Guitar Hero”, infatti, consiste proprio nell’insolito controller che viene venduto insieme al gioco. Si tratta di una chitarra di plastica che riproduce la celebre Gibson SG (la chitarra resa mitica da Angus Young degli Ac/Dc), con all’interno della confezione diversi adesivi per personalizzarla. La chitarra viene “suonata” con un vero plettro su un barra metallica e con sei tasti di diverso colore sulla tastiera che sostituiscono le corde. Il meccanismo del gioco, nella più autentica tradizione dei rhythm game, prevede che il giocatore debba seguire le indicazioni musicali, nota per nota, quando appaiono sullo schermo; un po’ quello che succedeva in maniera certamente meno tecnologica con “Simon”, il precursore dei rhythm game datato lunedì, gennaio 22, 2007
Per diventare una rock star ora si gioca a “Guitar Hero”
Non accenna ad arrestarsi il successo di “Guitar Hero”, il rhythm game musicale sviluppato da Harmonix Music System e Red Octane, che in pochi mesi è riuscito a superare lo scetticismo di chi pensava fosse un’impresa quella di vendere un videogame giocabile non attraverso un normale joystick, ma solo grazie ad una chitarra. La peculiarità di “Guitar Hero”, infatti, consiste proprio nell’insolito controller che viene venduto insieme al gioco. Si tratta di una chitarra di plastica che riproduce la celebre Gibson SG (la chitarra resa mitica da Angus Young degli Ac/Dc), con all’interno della confezione diversi adesivi per personalizzarla. La chitarra viene “suonata” con un vero plettro su un barra metallica e con sei tasti di diverso colore sulla tastiera che sostituiscono le corde. Il meccanismo del gioco, nella più autentica tradizione dei rhythm game, prevede che il giocatore debba seguire le indicazioni musicali, nota per nota, quando appaiono sullo schermo; un po’ quello che succedeva in maniera certamente meno tecnologica con “Simon”, il precursore dei rhythm game datato
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