lunedì, marzo 26, 2007

Kongregate.com, lo youtube dei videogiochi

Come comportarsi e, soprattutto, come spiegare il mio progetto agli investitori della Silicon Valley se devo chiedergli un milione di dollari per poterlo finanziare? È quello che avrà pensato qualche giorno fa il produttore di videogiochi Jim Greer prima di sedersi per raccontare il suo piano, che una soluzione, in realtà, l’ha trovata abbastanza facilmente; gli è bastato paragonare la sua creazione a quel “Youtube” che è stato capace di modificare la fruizione dei video nel web da parte degli utenti. Così Greer ha definito il suo kongregate.com come il “youtube dei videogiochi”, destando l’attenzione e la curiosità dei suoi ascoltatori. Non solo una trovata pubblicitaria però, perché kongregate.com in effetti, ricalca i meccanismi e, in parte, anche l’aspetto grafico del sistema di video del più quotato portale per la visione dei filmati acquistato recentemente da google. Kongregate, battezzato a giugno dell’anno scorso, ha funzionato per qualche mese ad inviti, con giocatori e sviluppatori chiamati a provarlo, per poi essere aperto a tutti gli utenti dopo Natale e ora il portale contiene già più di trecento giochi differenti, tutti in flash, caricati dagli stessi utenti. Quello che differenzia kongregate, e che lo rende anche più appetibile rispetto a youtube è la possibilità da parte degli sviluppatori di guadagnare grazie a diverse offerte previste dal portale; i creatori che uploaderanno i propri giochi al sito, infatti, non riceveranno solamente gloria e popolarità, ma anche parte dei profitti generati dalle iscrizioni al sito (gli utenti possono infatti scegliere diverse modalità di gioco: un abbonamento per accessi limitati oppure pagamenti per ogni gioco provato). Inoltre Kongregate offre tra il 25% e il 50% delle entrate pubblicitarie e l'80% dell'entrate provenienti da eventuali transazioni in un gioco. I servizi non si fermano però alla sola questione economica, e puntano piuttosto a far diventare kongragate come il punto di riferimento della comunità degli sviluppatori dei giochi in flash, diventati, grazie alle nuove versioni del programma, sempre più sofisticati e anche sempre più giocati, soprattutto on line. Per raggiungere l’obiettivo Greer, che ha iniziato a produrre videogiochi con il suo computer Apple II quando aveva 12 anni, ha pensato ad altre funzionalità come la possibilità di votare e commentare i giochi provati, le classifiche dei giochi più popolari e le ricerche per tipologia e categoria. Per ogni gioco è riportato poi, oltre a descrizione e tag assegnate, il numero di persone che ci stanno giocando in quel momento e anche una chat on line; tutto allo scopo, naturalmente, di far emergere i giochi migliori visto che, come è logico dedurre, non tutti i 300 giochi presenti sul portale meriterebbero una così ampia vetrina. Lo ha chiarito lo stesso Greer che ha dichiarato che “non tutti i giochi sono delle gemme, ma i primi 100 lo sono”. Intanto però il progetto iniziale ha preso piede richiamando l’attenzione di altri investitori, come Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn ed ex amministratore di PayPal, che punta alla crescita del sistema perché “se hai mille persone che creano un contenuto, allora possono nascere cose veramente interessanti”.

Nessun commento: